Gaiole in Chianti, nelle colline senesi, è terra di food. Perché sarebbe troppo facile dire che è solo terra di vino! È cuore di Toscana e nella straordinaria varietà italiana quei territori sono tra le locomotive della reputazione italiana nel mondo.
A Gaiole, nella bellissima location del Castello di Meleto, si è appena conclusa – il 28 e 29 settembre 2019 – la seconda edizione del Chianti Gourmet Experience e Luxury, evento enogastronomico organizzato dallo chef stellato Antonio Guarino. Tanti suoi amici chef hanno popolato l’evento, una decina di chef stellati provenienti da tutta Italia, insieme a chef emergenti e nuovi talenti della cucina gourmet, pastry chef, gelatai e piazzaioli gourmet, con particolare attenzione ai prodotti ed alle tradizioni del territorio di provenienza di ognuno.

Una quarantina di professionisti alla corte di chef Guarino che hanno popolato l’evento, che hanno alzato l’asticella verso la qualità, innaffiata dal miglior Chianti che il territorio potesse offrire.
E noi di Cheffrì che ci facevamo là in mezzo? Senza sminuirci troppo (perché anche noi abbiamo fatto la nostra buona figura!), eravamo una sorta di valore aggiunto che, da un lato, garantiva al pubblico anche la possibilità di assaggiare un piatto particolare senza glutine e, dall’altro, la possibilità di essere inseriti in un contesto italiano con un piatto della tradizione lucana. E il nostro fusillo fresco con lucanica al finocchietto, mollica croccante e peperoni cruschi è stato gradito anche da tutti gli chef che lo hanno assaggiato (abbiamo i video e le foto come prova!).

In un certo senso dunque, la cucina gluten free offre occasioni speciali ed apre anche porte che favoriscono l’inserimento sia di questa cultura nei luoghi importanti del cibo, sia a noi cuochi di vivere esperienze che altrimenti probabilmente non vivremmo. L’organizzazione del Chianti Gourmet Experience e Luxury, infatti ci ha incontrati in un’altra occasione del genere, a Tuttofood a Milano nel mese di maggio scorso, quando per conto di un salumificio siamo stati chiamati a preparare piatti gluten free a base di lucanica; hanno degustato i nostri piatti, voluto il nostro bigliettino e ci hanno contattato proprio perché avevamo questa particolarità. “La verità – ci hanno detto – è che gli chef importanti non vogliono limitazioni. Vogliono creare con libertà e se chiedi loro il gluten free magari devono cambiare idea, ingredienti e preparazioni. Oltre ad essere obbligati a stare attenti alla contaminazione. Voi siete gli unici che abbiamo trovato che fanno questo tipo di cucina e dunque fate al caso nostro!”

Per la verità, una volta all’evento abbiamo invece visto che tanti erano gli chef che presentavano piatti già naturalmente senza glutine e questo probabilmente è stato anche un indiretto “effetto Cheffrì”, ovvero una sorta di spinta da parte dell’organizzazione (sensibile al tema evidentemente) a chiedere agli chef se la loro preparazione non contenesse glutine. Giustamente, si saranno detti: “se già un piatto non ha glutine, cosa ci costa anche comunicarlo?”. E così, ai celiaci presenti a Gaiole in Chianti, è stata consegnata una brochure con tutti i piatti, tanti dei quali con la spighetta sbarrata accanto!

E Cheffrì c’era, in una grande terra di food.