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Il profilo di Cheffrì su Instagram ha oltre 100 post, tutte foto di ricette realizzate da noi. Tutto chiaramente gluten free. A guardarle però, a parte qualche raro caso, non emerge una spasmodica ricerca gourmet o una comunicazione del cibo spinta a scimmiottare grandi chef. Certo, un minimo di piacere in un impiattamento “decoroso” è evidente, come è evidente la passione di chi nei panni di Cheffrì ci mette quotidianamente nella cura del prodotto e di chi dovrà poi mangiarlo, sia perché celiaco e sia perché semplicemente è giusto avere rispetto di mangerà i nostri piatti.

Qualche cialda a forma di cannolo, qualche risottino impiattato con il coppa pasta cilindrico o triangolare ma niente di eccezionale; forse potrà anche crescere nel tempo questa ricerca più dettagliata ma per ora è giusto che sia così e c’è un perché. Il progetto Cheffrì nasce infatti per comunicare principalmente un aspetto della cucina gluten free: ovvero la sua “normalità”, la sua vicinanza al mangiare quotidiano e come questo mangiare quotidiano possa essere ben fatto, buono, in grado di soddisfare i palati, anche se di celiaci. Perché – ed un po’ di retorica concediamocela – un celiaco non deve essere destinato a mangiare “diversamente”, considerando questa diversità come una diminutio, come un doversi accontentare di quello che passa il convento. Dunque la scelta di molte ricette, infatti, non si orienta prevalentemente su preparazioni alla cui base vi siano cibi già naturalmente senza glutine, tipo carni, pesce e verdure, ma molto spesso si scelgono primi di pasta, quiche, rustici e via dicendo, con l’aggiunta di risotti che rappresentano comunque una valida scelta per un primo completo e di qualità.

Come la ricetta in questa foto, una delle ultime sul profilo Instagram di Cheffrì, che altro non è che uno spaghetto al pomodoro fresco, su cui viene adagiato un nido di spaghetti di zucchine saltati in aglio e olio ed con su una grattuggiata di rafano fresco.

E’ dunque questa la cifra narrativa di Cheffrì in questo suo avvio di avventura, un racconto orientato a chi vuole cucinare senza glutine e senza pensieri; a chi vuole invitare a casa un amico e non farsi il problema di come farlo sentire ben accetto, scegliendo soluzioni che vengono sempre gradite comunque da tutti, non solo dai celiaci.

Poi forse cambierà anche questa impostazione, forse qualche passo in avanti andrà fatto. E certo, perché comunque anche celiaci, per quanto “diversamente alimentabili”, non hanno diritto solo di mangiare “normale” ma anche gourmet! Ma di questo ne riparleremo forse tra altri 100 post!

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